Quando ero da piccola vado con la mia famiglia alla casa di mia madrina e la sua famiglia. Era particolarmente, perchè li abitano in Mühlviertel e lì c´e un monitino dov´é la loro casa. Capodanno era sempre tanto neve e noi bambini siamo andiati in slitta. Il montino era più grade che tutti slitta-montini ho conosco.
Anche abbiamo fatto un castello da neve e ci siamo divertirti un mondo! A mezzanotte era naturalmente abbiamo scattato i razzi con i nostri genitori! Era un capodanno perfetto per una bambina piccola!
Dice la leggenda del Kyffhäuser che Federico Barba¬rossa dorma in una caverna di queste colline della Turingia. Si risveglierà dal sonno il giorno in cui i tedeschi sa¬ranno finalmente uniti, per condurli alla vittoria contro i nemici della Germania. Nulla sembra aver ancora turbato la pace dell'imperatore. (…)
L'ex confine non esiste più. Inutile cercarlo. È scompar¬so, cancellato. La cortina di ferro più traumatica d'Europa è diventata irreale. Nemmeno con l'aiuto di vecchie carte del¬la Ddr si riesce a capire dov'erano i muri, le “trappole della morte”, le torri che illuminavano a giorno chilometri e chi¬lometri di terreno (…). Tutto è stato riordinato. Solo rara¬mente, passando attraverso i campi o i boschi, capita d'ìn¬travedere un pezzo, non ancora interamente nascosto da erbe e cespugli, di quelle piste dove passavano le camionet¬te dei Vopos per frugare ogni metro quadrato di territorio alla ricerca di eventuali fuggitivi. Poco prima che ogni trac¬cia venisse cancellata qualcuno ha deciso che almeno il più tragico dei check-point fra le due Germanie dovesse restare in piedi. A Marienborn, sull'ex “autostrada di transito” Berlino-Hannover, quella che permetteva agli automobilisti occidentali di raggiungere Berlino Ovest in un unico percorso senza uscite, il valico di frontiera è stato lasciato com'era (…). Si possono vedere le baracche alle quali ogni automobilista si avvici¬nava con cautela, attento a non mettersi per errore nella fi¬la sbagliata, e attendeva che il Vopo di turno gli ritirasse il passaporto.
Die Sage vom Kyffhäuser sagt, dass Friedrich Barbarossa in diesen Bergen von Thüringen in einer Höhle schläft. Er wird an dem Tag aus dem Schlaf erwachen, an dem die Deutschen endgültig vereint sind, um sie dann zum Sieg gegen die Feinde Deutschlands zu führen. Bisher scheint nichts den Frieden des Kaisers gestört zu haben. (…)
Die ehemalige Grenze existiert nicht mehr. Man sucht sie vergeblich. Sie ist verschwunden, ausgelöscht. Der traumatischte eiserne Vorhang Europas ist irrreal geworden. Nicht einmal mit Hilfe alter Karten der DDR schafft man es, zu verstehen, wo die Mauern waren, die „Todesfallen“, die Türme, die tagsüber Kilometer über Kilometer von Fläche erhellten (…). Alles ist neu geordnet worden. Nur selten, wenn man durch die Felder oder Wälder streift, geschieht es, dass man ein kurzes, noch nicht völlig von Gras oder Sträuchern überdecktes Stück der Wege sehen kann, auf denen die Wagen der Vopos (Volkspolizisten) fuhren, um jeden Quadratmeter des Territoriums auf der Suche nach eventuellen Flüchtlingen zu durchstöbern.
Kurz bevor jegliche Spur ausgelöscht wurde, hat jemand entschieden, dass zumindest der tragischte der Checkpoints zwischen den beiden Deutschlands erhalten bleiben sollte. In Marienborn, an der ehemaligen Transitautobahn Berlin-Hannover, jener, die den westdeutschen Autofahrern ermöglichte, in einer Fahrt ohne Unterbrechung West-Berlin zu erreichen, ist der Grenzübergang gelassen worden, wie er war. (…) Man kann die Baracken sehen, denen sich jeder Autofahrer mit Vorsicht näherte, achtsam, sich nicht versehentlich in die falsche Schlange einzureihen, und achtsam, dass der Vopo, der gerade Schicht hatte, ihm nicht den Pass entzöge.
Ciao Michele,
vielen Dank für Deine schöne Grußkarte, habe ich mich sehr drüber gefreut. Vielleicht können wir uns nächste Woche auf einen Kaffee treffen. Bis dahin liebe Grüße Marlis.
Ciao Michele,
grazie mille per la bella cartolina che mi ha fatto molto piacere. Forse possiamo incontrarci la prossima settimana per bere un caffè insieme. A presto, cari saluti, Marlis
Còre cuntent' 'a loggia, faccia allèra,
'o veco spisso dint' 'a Galleria;
Totonno cu' 'a cascetta aspetta e spèra,
so' quarant' anne ca sta 'mmiezz' 'a via.
Accuminciaje guaglione 'stu mestiere,
'nzieme a ttant' ate, gruosse e piccerille;
'na vita a gguardà 'nterra, a gguardà 'e piere,
n' ha pulezzate scarpe, a mmille a mmille.
E ttène ancora 'a forza dint' 'e rine,
'na luce dint' a ll'uocchie spiretate,
'mmiscato dint' 'o ppoco 'e crumatina,
nce sta ll'orgoglio 'e n' omme addenucchiato.
Ll'orgoglio 'e chi nun ha stennuto 'a mana,
pezzente sì, ma ricco 'e dignità;
Totonno sì, ch' è nu napulitano,
se chieja sultanto pecché ad
aber mein Vater sagt "NEIN du gehst nicht alleine raus nachher passiert dir was. Du kannst steven anrufen das der dich abholen kommt aber alleine gehst du nicht!"
Ma mio padre dice di no, dice “Non devi uscire da sola, ho paura che ti possa succedere qualcosa. Puoi chiamare Steven che verrà a prenderti, ma non esci da sola!”
Hallo! Ich hab das Gedicht hier im Internet gefunden und das was ich verstanden hab klang schön! Könnte mir das vielleicht jemand von euch für mich übersetzen? wäre echt lieb!
Lg, Ren
Lacrime
Lacrime salate che scorrono sul viso,
e che nascondono un nostro caloroso sorriso..
Per ogni lacrima versata,
una ragione c'è sempre stata..
Lacrime di gioia,
per la nascità di un figlio..
Lacrime di tristezza,
piene di rimorsi e grande amarezza..
Lacrime di speranza,
che trascinano via la nostra sofferenza..
Lacrime versate perche siamo sensibili,
e che dimostrano quanto possiamo essere fragili..
Lacrime piene di forte dolore,
in questo mondo senza valore..
Lacrime perche siamo sommersi di guai,
e la paura che un altro domani non verrà mai..
Tränen
Salzige Tränen, die übers Gesicht laufen,
die ein herzliches Lächeln von uns verstecken…
Für jede vergossene Träne,
hat es immer einen Grund gegeben…
Tränen der Freude,
wegen der Geburt eines Kindes…
Tränen der Traurigkeit,
voller Gewissensbisse und großer Bitterkeit…
Tränen der Hoffnung,
die unser Leid mit sich fortziehen…
Tränen vergossen, weil wir empfindlich sind,
die zeigen, wie zerbrechlich wir sein können…
Tränen voller heftigem Schmerz,
in dieser wertlosen Welt…
Tränen, weil wir von Ärger überhäuft sind,
und die Angst, dass kein neues Morgen mehr kommen wird…