Ich möchte Ihnen heute ein Referat über die Feste von Italien vorstellen. Ich hoffe es wird Ihnen gefallen. Ich habe dieses Thema ausgesucht weil mich die Feste und Traditionen von Italien sehr interresieren
1.) In Austria abbiamo gli stessi tradizioni e feste?
2.) Quale festa ti piace di più?
3.) Tu come hai passato Pasqua?
4.) Che cosa indossano per il primo dell’anno nuovo?
5.) Sai per che cosa le lenticchie sono un simbolo?
1. Haben wir in Österreich die gleichen Feste und Traditionen?
2. Welches Fest gefällt dir am besten?
3. Wie hast du Ostern verbracht?
4. Was tragen sie am esten Tag des neuen Jahres?
5. Weisst du, für was die Linsen ein Symbol sind?
frase diretta: Marcello:"tutte le sere vengo a trovarmi"
habs probiert in discorso indiretto zu setzen: Marcello disse che tutte le sere veniva/andava a trovarle??
venire wird zu andare im discorso indiretto?
Vielen Dank im Vorraus!!
es ist beides richtig, es ändert jedoch der Sinn.
Marcello disse che andava a trovarla tutte le sere. => Derjenige, der im discorso indiretto spricht, ist nicht bei der Frau, die Marcello besucht.
Marcello disse che veniva a trovarla tutte le sere.
=> Derjenige, der im discorso indiretto spricht, ist bei der Frau, die Marcello besucht.
zur Verwendung von "andare" und "venire" habe ich folgendes im Internet gefunden:
Come tutte le determinazioni di spazio anche i verbi ANDARE / VENIRE possono essere coinvolti da qualche cambiamento nel discorso indiretto: venire si usa se c'è un movimento in direzione di chi sta parlando (di chi sta facendo il discorso indiretto) e andare se c'è un movimento di allontanamento da lui. Quindi se una persona ha detto "Io sono andato a Roma", io, che sono a Roma, dovrò dire: "Lui ha detto che era venuto a Roma"; nello stesso tempo, se io fossi a Milano, dovrei dire: "Lui ha detto che era andato a Roma".
Qualche complicazione c'è in relazione all'uso "eccezionale" di venire: in italiano infatti la regola delle "direzioni" (andare lontano da me - venire vicino a me) ha una eccezione nelle frasi: vengo con te (da te, a casa tua ecc.) e vengo con Voi (da voi, a casa vostra ecc.). In pratica, se sto parlando con uno o più interlocutori, il mio movimento nella loro direzione è espresso dal verbo "venire" (per una sorta di "cortesia" o di "avvicinamento" nei confronti di chi parla con me).
Per questo immaginiamo un discorso diretto tipo:
"Io sono andato a casa di Claudio"
Se io volessi fare il discorso indiretto dovrei dire:
"Lui ha detto che era andato a casa di Claudio".
Ma se io stessi parlando direttamente con Claudio, dovrei dire:
"Lui ha detto che era venuto a casa tua"
Ich beziehe mich auf meine Frage etwas weiter unten. Das mit dem "vi" ist mir noch nicht klar.
Weiß nicht vielleicht irgendein Grammatikspezialist, wann man "vi" verwenden kann oder muss, wenn Ortsbezeichnungen ersetzt werden?
LG
Also, ich habe nicht so riesige Kenntnisse der italienischen Grammatik, kann aber sehr gut Französisch. Und soweit ich weiß, ist das Phänomen dieser kleinen Pronomen das gleiche.
Ci und vi sind meiner Meinung nach Synonyme und ersetzen die Ortsangabe mit "in" und "a". Ne widerum ersetzt die Ortsangaben (und sonstigen Anschlüsse) mit "di" und "da".
Also z. B. vado a Roma/in Germania = ci (bzw. vi) vado
aber vengo di Milano/dal supermercato = ne vengo
ciao!
ich glaube, du hast mit deiner erklärung recht. man muss mit den pronomen im italienischen allerdings aufpassen, meist haben sie mehrere bedeutungen, es kommt einfach darauf an, in welchem zusammenhang sie eingesetzt werden. ts caterina