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letzte Änderung 15.03.2007
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L`ORCHIDEA







Le Orchidacee (Orchidaceae Juss., 1789) sono una famiglia di piante monocotiledoni, appartenenti all'ordine delle Orchidales (ginandre o microsperme).

I loro fiori sono comunemente chiamati orchidee.

Questa famiglia è costituita da piante erbacee perenni in grado di assorbire dall'acqua presente nell'ambiente le sostanze necessarie alla loro sopravvivenza tramite le radici aeree (autotrofia) e capaci anche di nutrirsi assimilando sostanze da organismi in decomposizione (sapròfite).

Le foglie

Pseudobulbo di orchidea epifitaLe foglie delle Orchidacee sono sempre intere e malgrado la loro natura polimorfa hanno una struttura lineare, che a volte può apparire carnosa e di forma tubolare; in questo caso alla base si sviluppano frequentemente dei tuberi con pseudo-bulbi i quali possono assumere forma corta e arrotondata, appiattita ed ovoidale, oppure lunga e cilindrica; sono tutti organi questi che hanno una funzione di assimilatori di riserva.

La disposizione delle foglie è alternata o distica: solo di rado si presentano opposte. Possono presentarsi in coppia oppure solitarie e, all'apice degli pseudo-bulbi, a volte possono anche essere – specie nelle piante che crescono in piena terra - inguainate alla base; possono anche formare delle rosette basali da cui spunta il fiore. Nelle specie saprofitiche le foglie possono essere ridotte a semplici scaglie.


Le radici
Le radici sono sia aeree che fascicolate, tuberose o reticolose. Il tipo epifito ha spesso radici lunghe e carnose che pendono nell'aria e sono rivestite di un velo radicale detto anche velamen che consente alla pianta di assorbire l'umidità atmosferica.


Diffusione e habitat
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La maggior parte delle specie è originaria delle zone tropicali o sub-tropicali; solo il 15% di esse cresce spontaneamente nelle zone temperate e fredde.

La maggior parte cresce sui tronchi degli alberi o sulle rocce (piante epifite).


Orchidee spontanee in Italia
In Italia ne crescono spontaneamente circa 22 generi, per circa 70 specie.

Per approfondire, vedi la voce Orchidee selvatiche in Italia.


Tassonomia
La famiglia delle Orchidacee si divide in due sottofamiglie:

Diandrae – che presenta 2-3 stami fertili e impollinabili
Monandrae – che presenta solo uno stame fertile. Questa sottofamiglia è la più vasta ed ornamentale. Ne fa parte la Vanilla planifolia dai cui frutti si estrae la vaniglia abitualmente commercializzata.
La famiglia comprende più di 600 generi che si dividono in circa 15.000 specie.


Alcuni generi
Anacamptis
Arethusa
Barlia
Bletilla
Calypso
Cattleya
Cephalanthera
Chamorchis
Coeloglossum
Corallorrhiza
Cymbidium
Cypripedium

Dactylorhiza
Dendrobium
Epidendrum
Epipactis
Epipogium
Gennaria
Goodyera
Gymnadenia
Habenaria
Hammarbya
Herminium
Himantoglossum

Limodorum
Liparis
Listera
Malaxis
Masdevallia
Miltonia
Neotinea
Neottia
Nigritella
Odontoglossum
Oncidium
Ophrys

Orchis
Phalaenopsis
Platanthera
Pleione
Polystachya
Polycycnis
Pseudorchis
Serapias
Spiranthes
Traunsteinera
Vanda
Vanilla





Coltivazione
Per la maggior parte piante epifite, le orchidacee sono coltivate pressoché in ogni parte del mondo, in particolare nei paesi tropicali e sub-tropicali. Le specie cosiddette terricole (cioè che crescono spontaneamente) possono essere coltivate anche nelle zone temperate o fredde o nelle regioni montuose ma necessitano però di particolari cure e strutture, come serre caldo-umide.

Fra le molte specie di orchidacee coltivate, particolarmente noto è il genere Cattleya dal quale si sviluppa un fiore molto apprezzato
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