Ciao Zuc!
Io direi che la traduzione del link, nel complesso, è alquanto folcloristica, ma questo non è il tema!
La "regola" del Langescheidt non mi era nota e, viste alcune esperienze in passato, a volte da prendere con le pinzette.
Personalmente intendevo dire che, in relazione al caso a noi noto, il verbo "preoccuparsi con la semantica "stare in pensiero", "stare in ansia" etc. va molto meglio (almeno nei casi in cui ci si riferisce a persone!) con la preposizione "per" (causale?), molto meno con la preposizione "di".
Nel caso biblico (non preoccuparti di questo demonio), per esempio, il verbo ha una semantica completamente diversa: non significa "stare in ansia o apprensione" per il suddetto demonio bensì di "non prenderlo in considerazione,non temerlo, non pensarci"
Sarebbe inoltre interessante sapere quali differenze semantiche esistono nell'usare "per" o "di" seguiti da pronomi personali (preoccuparsi di/per noi).
Ciao
