Das ist die Antwort auf Beitrag 19028579

Italienische Grammatik

Re: mi preoccupo un po' ...
Ciao Zuc!
Io direi che la traduzione del link, nel complesso, è alquanto folcloristica, ma questo non è il tema!
La "regola" del Langescheidt non mi era nota e, viste alcune esperienze in passato, a volte da prendere con le pinzette.
Personalmente intendevo dire che, in relazione al caso a noi noto, il verbo "preoccuparsi con la semantica "stare in pensiero", "stare in ansia" etc. va molto meglio (almeno nei casi in cui ci si riferisce a persone!) con la preposizione "per" (causale?), molto meno con la preposizione "di".
Nel caso biblico (non preoccuparti di questo demonio), per esempio, il verbo ha una semantica completamente diversa: non significa "stare in ansia o apprensione" per il suddetto demonio bensì di "non prenderlo in considerazione,non temerlo, non pensarci"
Sarebbe inoltre interessante sapere quali differenze semantiche esistono nell'usare "per" o "di" seguiti da pronomi personali (preoccuparsi di/per noi).
Ciao

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Re: mi preoccupo un po' ...
Risultato del sondaggio in Italia

Spontaneamente tutti dicono "per" come preposizione. Conoscono anche "di" che segue, però usano sempre "per" (con persone).

Ma non vedono neanche un cambiamento di significato come in tedesco nel senso "sich kümmern um" (occuparsi di).

Solo un cugino mio mi ha dato un'altra differenza semantica:
"si preoccupa di me che non faccio dei casini"

quindi la colpa è mia,
ho creato io il motivo di preoccuparsi.

Che ne dici James?

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Re: mi preoccupo un po' ...
"si preoccupa di me che non faccio dei casini" è abbastanza "contorta"!
Di regola la frase viene espressa più economicamente con un " si preoccupa che (io) non faccia dei casini".
È certamente una finale, una causale potrebbe esprimersi forse in questo modo: "si preoccupa perché non faccio dei casini".
In entrambi i casi ritengo superflui "di/per me".
L'espressione di cui sopra la sento molto colloquiale e non proponibile in un contesto formale.Non pensi?
Caro saluto,
James

PS: Una pagina molto interessante riguardante la nostra antica duiscussione "finché, fino a che":
http://books.google.de/books?id=SoEducPQZJoC&pg=PA126&lpg=PA126&dq=lepschy+finch%C3%A9+fino+a+che&source=web&ots=m4v2DuP-Km&sig=mI1DWFMNJjXOrDpXAxEE3QkoMeU&hl=de

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