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Amministrazione di sostegno significa essere responsabili per una persona, che ha bisogno di aiuto in una particolare situazione.

L'amministrazione di sostegno è legalmente vincolante ed è subordinata a precisi diritti e doveri.

Per evitare che vi possano essere situazioni di difficoltà in capo al “soggetto fragile” e anche come autodifesa, viene nominato un amministratore di sostegno, con particolare riferimento ad ogni ambito, in cui il “soggetto fragile” non è più autosufficiente.

I “soggetti fragili” possono essere persone con disabilità mentali o persone malate dal punto di vista fisico.

L’amministratore di sostegno è designato dal competente Tribunale o Giudice.

Egli deve agire sempre nell’interesse del “soggetto fragile”.

I suoi compiti sono i seguenti (sempre subordinatamente allo stato mentale del “soggetto fragile”): egli lo rappresenta davanti a uffici e autorità, amministra il suo patrimonio e i suoi redditi, dà la sua approvazione a trattamenti medici e lo aiuta nella vita di tutti i giorni.

Chi può essere nominato Amministratore di sostegno: persone vicine (genitori, coniugi, figli…), avvocati, notai, altre persone idonee.

Presupposti: avere almeno 18 anni, nessun precedente penale, vita regolare.

Quando termina l’amministrazione di sostegno: con la morte del “soggetto fragile”; quando il “soggetto fragile” non ha più bisogno di sostegno; su domanda dell’amministratore di sostegno o del “soggetto fragile”.