La porta della vecchia villa si aprì di scatto e un getto degli odori gradevoli riempì l’aria. Lei aspirò il profumo delle mele fresche, della cannella e della vaniglia, entrò e depose la valigia sulla terra. Seguì l’odore nella cucina. Là, sul buffetto fu una torta ricoperta con glassa tuttora nella sua forma per paste.
Quando vi andava ascoltò rumori brancolati (tausende Geräusche) dal soggiorno fino ad un tratto apparì Buck tra la camera (Stube) e la cucina.
“Hey! Ma che sorpresa vecchio cucciolo! Come stai? Mi conosci ancora? Sono io, Marta. Ho sentito la mancanza di te!”
Buck abbaiò venne di corsa (auf sie zulaufen) e saltò addosso a lei. “Piano! Dov’è Olga?” rise Marta. Appena carponi mordè nella sua gamba dei calzoni e la tirò verso la camera da letto. Là, giacque Olga come un angolo nel suo letto sempre con la vestaglia. Marta si accostò a lei, le accarezzò la sua guancia e la scosse gentilmente alle spalle.
